Ape, altro che quadro preoccupante

Tommaso Nannicini
Welfare/#ape

Su questo sito si passa allegramente dalle fake news a una nuova dimensione, quella delle “nonsense news”, dove informazioni sconnesse vengono riportate casualmente sotto un titolo sparato.

Si parla di file ai patronati per l’Ape sociale come se fosse un flop e non il segno che la misura incontra una forte domanda sociale. Si dice che la domanda telematica è complessa e “tende a scoraggiare i meno preparati”, ma i patronati svolgono esattamente questa funzione: aiutare i meno preparati!

Si parla di scadenza al 15 luglio ma non si precisa che è solo per rientrare nella prima graduatoria, poi le domande andranno avanti e la seconda graduatoria uscirà pochi mesi dopo. Certo, la finestra del 15 luglio poteva essere estesa almeno per permettere di completare le domande con alcune documentazioni che richiedono più tempo (vedi l’autocertificazione del datore di lavoro sui lavori gravosi) e l’Inps poteva prendersi meno di tre mesi per fare le graduatorie…

Ma si dovrebbe almeno riconoscere che proprio alcune innovazioni nella procedura, come l’autocertificazione, permetteranno di accedere ai benefici a molte più persone rispetto a interventi del passato come la disciplina sui lavori usuranti: quando un tuo diritto rischiava di restare sulla carta perché non ritrovavi un pezzo di carta!

Alla fine, insomma, più che a un “quadro preoccupante” siamo di fronte a una misura che ha colto nel segno e che ha solo bisogno di essere messa a punto nelle procedure (e magari nelle platee quando il monitoraggio ne valuterà gli effetti reali).

Non per niente in poche settimane le domande presentate per Ape sociale e intervento sui lavoratori precoci sono già più di 51 mila, a fronte di una platea stimata di 60 mila potenziali beneficiari.