Corriere dello Sport

Nuove Primavere: la mia battaglia per i giovani sportivi non finisce qui

Giorgio Marota
Lavoro/#nuove primavere#sport

Senatore Nannicini, perché secondo lei questo decreto non funziona?

«Perché interrompe gli investimenti nei settori giovanili e il passaggio di calciatori italiani dalle serie minori ai massimi campionati. I club puntano sugli stranieri solo per risparmiare sulle tasse. Non ci si può ricordare dei giovani solo quando servono per fare le plusvalenze. Le cito un dato: il minutaggio degli italiani in Serie A nella stagione 2005-06 era del 68%, mentre ora è al 36%».

Lei ha già presentato un emendamento per modificare il Decreto Crescita, ma non è andato a buon fine. E ora?

«Ne ho presentato un altro, stavolta al Decreto Sostegni-ter, aggiungendo un compromesso visto che c’è stata una forte opposizione da parte di alcune forze di maggioranza del centro destra e la commissione finanze decise di non votarlo. Ho proposto di mantenere il vantaggio fiscale solo per i campionissimi».

Qual è il criterio per definire i “campionissimi”?

«Sportivi professionisti con un ingaggio molto alto. Ho proposto in prima battuta di fissarlo a 2 milioni di reddito da lavoro dichiarato, però siamo aperti a un dialogo per trovare una soluzione condivisa. Ingaggi al di sotto dei due milioni non verrebbero drogati dell’incentivo fiscale».

Il Governo sostiene questa posizione?

«È nato tutto dall’interlocuzione con l’Assocalciatori. Adesso è diventata una proposta del Pd sostenuta anche dal nostro responsabile sport Mauro Berruto. Anche la sottosegretaria Vezzali aveva dato parere favorevole al primo emendamento e sono sicuro che confermerà la sua vicinanza. Ora serve la quadra all’interno della maggioranza».

Lei parla di “distorsione”. Rispetto alle intenzioni del legislatore, cosa è andato storto?

«Non si può pensare di prendere una norma pensata per un settore completamente diverso, come la ricerca, e applicarla così allo sport professionistico, dove la dimensione delle rose è più o meno fissa. E poi, diciamocelo, quanti cervelli calcistici sono davvero rientrati in Italia dal 2019 a oggi? Questo decreto ha creato delle distorsioni evidenti, che adesso gli stessi calciatori e le stesse calciatrici ci chiedono di rimuovere. Io penso che la politica debba ascoltarli. Invece di incentivare gli acquisti dall’estero, perché non diamo un incentivo per investire nei vivai?»

È anche vero, però, che la normativa ha reso le italiane più competitive sulla scena del calciomercato internazionale: possono offrire ingaggi netti più alti a parità di stipendio lordo.

«Le società ovviamente risparmiano e non c’è bisogno di essere economisti per capirlo. Però tutta questa competitività sul mercato non trova riscontri nei risultati. Non mi sembra che il Decreto Crescita abbia portato le nostre società a competere maggiormente in Europa».

Il calcio in crisi sta chiedendo aiuto al governo, ma i comportamenti delle società – come ha evidenziato anche il presidente della Federcalcio, Gravina – spesso peccano di incoerenza. Si pensi agli stipendi in crescita, nonostante la pandemia. Lei che ne pensa?

«È giusto che la politica aiuti un settore così importante per il Paese, ma dall’altra parte ci deve essere la volontà di programmare e di avviare una sostenibilità che abbracci l’intera filiera. Il calcio femminile, il cui passaggio al professionismo è stato accompagnato da un altro mio emendamento, ne è un esempio. Gli aiuti economici sono condizionati a un piano industriale di sviluppo del settore. L’approccio di Gravina è giusto. Per essere credibile il calcio deve mostrare comportamenti logici e coerenti».

Leggi anche

Nuove Primavere: la mia battaglia per i giovani sportivi non finisce qui

Senatore Nannicini, perché secondo lei questo decreto non funziona? «Perché interrompe gli investimenti nei settori giovanili e il passaggio di calciatori italiani dalle serie minori ai massimi campionati. I club puntano sugli stranieri solo per risparmiare sulle tasse. Non ci si può ricordare dei giovani solo quando servono per fare …
Lavoro/#nuove primavere#sport

Crisi di governo, parliamo di nomi

Tre figure di garanzia per Recovery, vaccini e scuola Riassunto delle puntate precedenti. Si sono perse settimane a caccia di transfughi, mentre si sarebbe potuto aprire subito un percorso come quello avviato ieri dal Capo dello Stato con l’incarico esplorativo al Presidente Fico, per capire se si può arrivare a …
#crisidigoverno

In bilico il decreto crescita che favorisce gli stranieri

La politica decide in queste ore le sorti del calcio italiano. C’è una norma che potrebbe essere corretta da un emendamento che può garantire la libera circolazione dei calciatori con una competitività paritaria che metta tutti, italiani e stranieri, alle stesse condizioni di partenza e di concorrenza, dove poi le …
#sport